Fare video per le case in vendita

Umberto Guerra
4 min readJan 25, 2021

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Foto di Bailey Anselme (Unsplash)

Se c’è una cosa che non avrei mai pensato di fare quando ho iniziato a fare questo lavoro sono i video per le case in vendita.

Alcune delle mie possibili risposte, se me l’avessero proposto, sarebbero state:

  • Non scherziamo, i miei obiettivi sono molto più alti.
  • Sono video noiosissimi e io voglio fare cose più stimolanti.
  • Non ho tempo da perdere con queste cose, Spielberg mi sta aspettando.

Poi, qualche anno dopo, qualcosa è cambiato e ora sono qui con un’attività dedicata esclusivamente alla produzione video per il settore immobiliare (si chiama Case Magiche).

Ma cosa è successo?

Non so dare una risposta razionale a questa domanda. So però che è ormai un anno che ogni singola cellula del mio corpo mi dice di perseverare su questa strada, anche se come tutte le strade all’inizio è difficile e in salita.

Ma è una scelta di pancia; niente ragione e tutto istinto.

Chiariamoci: continuo a credere che fare video per le case in vendita non sia lo scopo della mia vita.

Sono consapevole che potrebbe essere soltanto una deviazione non prevista ma necessaria a raccogliere un po’ di vile denaro.

Ma la verità è che c’è dell’altro.

Ed è qualcosa che solletica il mio ego e che riporto qui, senza falsa modestia: credo di essere bravo a fare video per le case in vendita.

Frame tratto da un mio video su una casa in vendita

Il fatto è che negli anni passati, in cui ho fatto cose del tutto diverse nell’ambito del videomaking, ho sviluppato delle competenze che ora sono perfette per questo ambito.

Ad esempio mi sono sempre piaciute le riprese fotografiche, quelle riprese in cui inquadri un soggetto come se fosse una fotografia, senza azioni particolari all’interno dell’immagine. E in cui aggiungi tu qualche movimento di camera (un leggero dolly che avanza o che indietreggia è il mio preferito).

E questo tipo di inquadrature sono perfette per valorizzare gli interni di una casa.

Poi ho sempre avuto un debole per le immagini naturalistiche (un albero, un fiume, un orizzonte); e posso usare lo stesso approccio per riprendere gli esterni della casa.

Anche la cura del suono ambientale è un altro tassello che aggiunge tantissimo spessore a questi video che per il resto non hanno dialoghi e si basano, in un certo senso, sulla contemplazione del silenzio.

Per non parlare del drone, uno strumento che io adoro e che qui mi torna utilissimo per valorizzare qualsiasi immobile immerso in un bel contesto naturale.

Tutti questi strumenti, messi insieme, mi aiutano ad avvicinarmi al mio obiettivo, che è quello di riuscire a rendere ogni video bello come se fosse un piccolo film.

E ogni casa vorrei che fosse raccontata come se si trattasse di una persona, suscitando una risposta emotiva nello spettatore (nonché potenziale acquirente) che guarda quel video.

Anche questo, credo, è un modo per rendere più efficace la vendita: trattare la casa come un oggetto pulsante, vivo e che vibra. E non come un patinato prodotto da depliant informativo.

Frame tratto da un mio video su una casa in vendita

Il fatto è che quando finisco un video su una casa provo una soddisfazione del tutto simile a quella provata con uno dei miei video al di fuori del settore immobiliare.

E’ un senso di appagamento che si genera dalla visione di quell’oggetto raccontato nel modo giusto, con la luce giusta, delle belle inquadrature e una bella musica. E mi domando se questo senso di appagamento non sia originato della stessa pulsione che fin dal principio mi ha spinto a iniziare a fare video.

Forse la fonte da cui attingono la loro linfa vitale è la stessa.

Per ora questa è solo una domanda ma vedremo nei prossimi mesi e anni cosa succederà.

Intanto grazie per aver letto questi miei pensieri e ci vediamo quando avrai una casa da vendere :)

PS: se ti interessa sul mio sito casemagiche.it trovi qualche informazione in più su quest’attività 🏠🎥

PPS: di seguito invece un esempio di un video su una villa in vendita

Splendido casale visto da un drone

Articolo pubblicato originariamente su https://www.linkedin.com.

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